Wikipedia offre credibilità, visibilità online e autorevolezza ai marchi attraverso pagine informative, contribuendo a costruire fiducia e consapevolezza del marchio.
Wikipedia offre credibilità, visibilità online e autorevolezza ai marchi attraverso pagine informative, contribuendo a costruire fiducia e consapevolezza del marchio.
Chi ha frequentato la scuola dell’obbligo dopo l’esplosione di Internet avrà sicuramente vissuto almeno una volta questa scena: l’insegnante di turno dà come compito a casa una ricerca su un qualsivoglia argomento, chiudendo l’elenco delle raccomandazioni con un sempreverde “Non cercate su Wikipedia, è inaffidabile!”.
La tanto biasimata inattendibilità di Wikipedia, piattaforma fondata nel 2001 da Jimmy Wales e Larry Sanger, sta nel senso stesso della sua esistenza: chiunque può apportare modifiche ai testi contenuti al suo interno. Ma è davvero così? Per capirlo – o meglio – per farsi un’idea, è necessario analizzare il funzionamento e la struttura della piattaforma. Due elementi che, al contrario di quanto si possa pensare, non sono affatto di facile comprensione.
Nessun mito da sfatare
Iniziamo confermando quello che per alcuni potrebbe rappresentare un grande mito: su Wikipedia, chiunque può scrivere o modificare una voce, anche utenti non registrati. L’unica eccezione è rappresentata dalle pagine Protette, la cui modifica è permessa solo ad Amministratori e agli Account auto convalidati. Detto questo, potrebbe sembrare facile trovare falsità scritte su Wikipedia. Eppure, a livello statistico, non è esattamente così.
Cosa accade, ad esempio, quando qualcuno modifica una voce su Wikipedia? Una volta modificata, la pagina appare in tempo reale nella sezione, aperta a tutti, “Ultime Modifiche”. Ed è proprio qui che entra il gioco la prima barriera ad una possibile modifica sregolata di Wikipedia. La sezione, infatti, è controllata periodicamente dai contributor attivi di Wikipedia, ovvero da utenti che, in modo del tutto volontario, verificano il corretto funzionamento e la veridicità delle voci, fungendo da veri e propri “poliziotti” della piattaforma.
Il capitale umano di Wikipedia
Quanti sono i contributori? Per dare qualche dato, per quanto riguarda l’Italia, ne troviamo 3.500 attivi, dei quali 120 possono definirsi amministratori. Questi ultimi non solo controllano le modifiche apportate alle pagine protette, ma hanno anche la responsabilità di accettare l’inserimento di Nuove Pagine e di bloccare gli utenti che hanno avuto comportamenti scorretti.
Dato l’immenso numero di voci da controllare (1 781 894 nella sola versione italiana), alcuni contributori si aiutano con strumenti come STiki e Huggle, software creati appositamente per la gestione di Wikipedia che, grazie all’intelligenza artificiale, capiscono quando una modifica viene apportata col solo fine di vandalizzare una pagina.
Trovare un’informazione falsa o incorretta su Wikipedia è quindi totalmente impossibile? No, ma è relativamente raro. Tanto che nella versione inglese di Wikipedia si può trovare una pagina, “List of Hoaxes on Wikipedia”, in cui è contenuta una lista di tutte le voci che hanno contenuto errori o falsità per un periodo prolungato di tempo. All’interno di questa pagina Wikipedia restituisce alcune statistiche particolarmente interessanti. La piattaforma, infatti, dichiara che l’89% delle bufale viene segnalato entro un’ora dalla pubblicazione e solo l’1% persiste per più di un anno. Tuttavia, se una bufala sopravvive oltre il primo giorno, ha il 18% di probabilità di durare per 365 giorni o più.
Un’autocertificazione contro le falsità
Qualora la voce facesse parte delle pochissime pagine in cui è presente una falsità, l’utente Wikipedia ha a disposizione un’altra tecnica per controllare se una voce è falsa. Uno strumento che potremmo chiamare Autocertificazione. É importante, anzi fondamentale, ricordare come qualsiasi informazione contenuta su Wikipedia debba essere comprovata da fonti. Fonti che sono indicate tramite i famosi “numerini blu” posti alla fine di molte frasi. Una volta che si è consci di questo meccanismo, verificare la veridicità di un’informazione diventa un gioco da ragazzi: basterà guardare se nel testo, o nella lista delle fonti, è presente una controprova.
Il paragone con Britannica
Negli anni, istituzioni come Oxford e Nature hanno provato a confermare o confutare l’affidabilità di Wikipedia, mettendo a paragone la piattaforma con Britannica, la più importante enciclopedia in lingua inglese. I risultati, seppur con dati leggermente diversi, hanno restituito un’unica verità: Wikipedia è affidabile, a tratti anche più del competitor su carta.
Possiamo esserne certi in ogni occasione, al 100%? Matematicamente, no. Possiamo tuttavia dire che la nostra maestra ai tempi delle ricerche della scuola dell’obbligo era, forse, un po’ catastrofista.