Questo blog esplora il mondo del video marketing, focalizzandosi sulla strategia di comunicazione visiva coinvolgente. Il video marketing si basa sulla narrazione emozionale, utilizzando volti, suoni e grafica per creare connessioni. Una strategia efficace si sviluppa attraverso storytelling, definendo chiaramente il messaggio e creando contenuti diversificati come Video Hub, Video Hero e Video Help. La distribuzione su piattaforme adatte è cruciale, richiedendo una comprensione dettagliata del pubblico e adattando il contenuto di conseguenza.
Cos’è il video marketing? Partendo da questa domanda, oggi approfondiamo insieme questo strumento di comunicazione veloce, dinamico e ingaggiante. Passando da un processo che va dalla strategia, studiata sin nel minimo dettaglio, all’obiettivo finale, ovvero il prodotto video che si orienta a partire da un moodboard e da una produzione video che metta, in primo piano, la qualità.
Il video marketing è il più accattivante e stimolante format di storytelling visivo. Esso è funzionale, di fatto, a raccontare una vera e propria storia attraverso volti, immagini, suoni, parole e, perché no, anche elementi grafici.
La video strategy deve assolvere all’obiettivo di comunicazione corporate, e può assumere diverse forme. Si può infatti parlare di narrazione corale o individuale, a seconda del risultato verso cui l’azienda si orienta. A prescindere da questo elemento, i contenuti video consentono di comunicare in modo efficace e veloce una storia.
Questa strategia parte dal presupposto per cui tutti, dal singolo individuo al brand, abbiamo una storia da raccontare. Il video marketing si occupa di rendere questa narrazione appealing e, nel migliore dei casi, di coinvolgere a tal punto gli spettatori, da toccare le loro leve emotive, e facilitandone così il ricordo. Di conseguenza, il video storytelling può rappresentare uno strumento più che funzionale agli obiettivi di business.
Video storytelling: come coinvolgere il tuo pubblico
Per coinvolgere il pubblico attraverso, per esempio, un’attività di video advertising o organica, è necessario partire dalla strategia. La strategia si orienta a partire dalla volontà di raggiungere un obiettivo prefissato. Per farlo, è necessario avere ben chiaro, sin dall’inizio, qual è il messaggio principale che vogliamo veicolare: in sostanza, il why che ci orienta nel corso della produzione e realizzazione video.
Coinvolgere il pubblico implica anche e soprattutto la necessità di comprendere ciò che vuole, come ragiona, e la modalità migliore per erogare i contenuti. Per esempio, in un contesto aziendale, un modo per fornire a una risorsa appena entrata in azienda una panoramica sintetica, ma efficace su ciò che l’azienda fa, quotidianamente, e quali sono i suoi valori, è possibile muoversi nella direzione della realizzazione di un video corporate. Il suo obiettivo sarà, quindi, quello di raccontare dalla A alla Z il contesto in cui il professionista sta entrando, portandolo a provare un sentimento di interesse e ingaggio personale.
Un video vincente è un video in grado di sfruttare, in modo raffinato e sottile, dei trigger emotivi, che portino lo spettatore a essere affascinato rispetto a quanto sta fruendo. Parallelamente, gli accorgimenti tecnici, a partire dal montaggio, giocano una componente fondamentale. In sostanza, un buon video è in grado di andare a stimolare i sensi. Per esempio, la scelta musicale può coinvolgere l’udito attraverso una selezione e un suo utilizzo perfettamente in grado di aderire alla narrazione.
Progettare una video strategy efficace in 3 passaggi
Progettare una video strategy efficace significa creare un prodotto effettivamente in grado di comunicare per immagini. Com’è possibile farlo? Indicativamente, sono 3 i passaggi da tenere a mente:
Storytelling: senza una storia, non abbiamo un messaggio. Senza un messaggio, non abbiamo nulla di realmente significativo da comunicare, né una storia da narrare.
Ciò significa che una produzione video che non porta con sé un “why”, è tendenzialmente destinata a essere una produzione i cui benefici saranno limitati. L’obiettivo è predisporre le basi per creare una relazione positiva tra i fruitori e, per esempio, il brand che eroga la comunicazione. Nella fase di racconto, la definizione e costruzione ad hoc del tone of voice è fondamentale: qual è l’approccio con cui vogliamo rivolgerci al nostro pubblico?
Contenuto: il contenuto può, a sua volta, suddividersi in 3 ulteriori tipologie:
- Video Hub: contenuti proposti in maniera seriale. Costituendosi come una sorta di “appuntamento ricorrente”, facilitano la creazione di una relazione a lungo termine con l’utente. Si tratta della tipologia di video che più facilmente permette di dare vita a una community appassionata e fidelizzata.
- Video Hero: contenuti che fanno della creatività video il loro punto di forza. Generalmente ottengono un buon engagement, ragion per cui sono particolarmente funzionali per annunciare novità/lanci.
- Video Help: contenuti che hanno l’obiettivo di risolvere dubbi/necessità/domande della persona che sta fruendo del video. Parliamo, per esempio, di contenuti che rispondono a domande di ricerca specifiche.
Multicanalità: nel momento in cui si decide di realizzare una produzione video, è necessario avere ben chiare quali possono essere le piattaforme su cui veicolare il contenuto. Facendo attenzione alle caratteristiche del medium, è possibile riadattare il contenuto video nel formato che sia meglio rispondente alle caratteristiche richieste dalla piattaforma.
Fondamentale, quindi, dotarsi di una programmazione, a partire da un piano editoriale strutturato e coordinato con gli altri canali media, in modo da dare ordine e concretezza alla pubblicazione dei diversi contenuti
Come distribuire i contenuti video aziendali: la scelta delle piattaforme adatte
Sempre in tema di multicanalità, è fondamentale, allo stesso modo dello storytelling e del contenuto, capire quali possono essere i medium e/o le piattaforme più adeguate per ospitare i nostri contenuti. Alla base, c’è un profondo lavoro di strategia che parte dall’esigenza di conoscere nel dettaglio il proprio target e le abitudini di fruizione. Ogni prodotto multimediale è diverso dall’altro: di conseguenza, è importante che anche il mezzo attraverso cui viene proposto, cambi a seconda delle diverse specificità ed esigenze.