Nel feed di Threads sono raccomandati contenuti di bassa qualità: l’head di Instagram, Adam Mosseri, si scusa pubblicamente e promette miglioramenti sulla nuova piattaforma social.
Threads e la diffusione di contenuti di bassa qualità
Stai vedendo sempre più post non desiderati nel feed di Threads? Tranquillo, non sei l’unico. Molti utenti hanno notato contenuti di bassa qualità e hanno deciso di agire presentando la questione al capo di Instagram, Adam Mosseri, che si è messo subito al lavoro con il team di Threads per risolvere questo problema. Per chi invece Threads non lo conosce ancora, proponiamo il nostro articolo di approfondimento.
Ma facciamo un passo indietro. In pochissime settimane Threads si è popolato di contenuti spazzatura: messaggi di incitamento all’odio, foto fake e non solo. Un cambiamento che non è affatto passato inosservato, tanto da convincere l’head di Instagram, Adam Mosseri, a scusarsi via social con gli utenti. Durante una sessione di domande e risposte, ha ammesso che in poco tempo si sono verificati problemi con le raccomandazioni di bassa qualità su Threads. Si tratta di contenuti sul “filo del rasoio” che non violano completamente le linee guida della community ma che si avvicinano pericolosamente a quella soglia.
Inizialmente, Threads sembrava offrire post incentrati sull’engagement, tipici di quando nuovi utenti cercano di costruire un seguito sulla piattaforma. Recentemente però, la situazione ha preso una piega notevolmente più negativa, con contenuti incitanti all’odio. Gli utenti si sono mobilitati per segnalare la presenza preoccupante di materiale del genere, specialmente riguardo post apertamente transfobici.
I chiarimenti via social di Adam Mosseri
La risposta non si è fatta attendere. Venerdì scorso infatti, Adam Mosseri, responsabile di Threads, tramite il box domande, ha risposto alle domande degli utenti annunciato che il suo team è a lavoro per risolvere il problema dei contenuti di bassa qualità, così “che le cose migliorino molto nelle prossime settimane”.
Post di @mosseriVisualizza su Threads
Se non controllati adeguatamente, questi comportamenti, non del tutto nuovi e riscontrabili anche nei media tradizionali, possono danneggiare la qualità del dibattito pubblico e favorire la polarizzazione, al contempo compromettere la qualità dei servizi offerti dalla piattaforma.
Gestire questa sfida è complicato. Nonostante i criteri siano chiari su cosa è e non è permesso, quando un contenuto si avvicina al limite, le persone tendono in media a interagire di più con esso, anche se affermano di non gradirlo.
L’intervento di Mark Zuckerberg
Già nel 2018, il capo di Meta, Mark Zuckerberg, ha fornito una panoramica generale dei problemi generati con i contenuti pubblicati sui social e di come i contenuti controversi inevitabilmente guadagnino sempre più attenzione. Secondo Zuckerberg: “Uno dei problemi più grandi che affrontano i social network è che, se lasciati senza controllo, le persone si coinvolgeranno in modo sproporzionato con contenuti più sensazionalistici e provocatori. Questo non è un fenomeno nuovo. È diffuso nelle notizie via cavo oggi ed è stato un elemento essenziale dei tabloid per più di un secolo. A scala, può minare la qualità del dibattito pubblico e portare alla polarizzazione. Nel nostro caso, può anche degradare la qualità dei nostri servizi”.
Zuckerberg ha inoltre sottolineato che si tratta di una sfida difficile da risolvere, perché “indipendentemente da dove tracciamo la linea su ciò che è permesso, quando un contenuto si avvicina a quella linea, le persone in media si coinvolgeranno di più – anche quando ci dicono in seguito che non gradiscono il contenuto”.
Sembrerebbe che Threads stia attualmente incorrendo nella stessa problematica, forse a causa della sua veloce espansione o forse perché segue il naturale andamento dell’evoluzione dei social network, in cui i contenuti controversi ricevono una maggiore visibilità, essendo ciò a cui molte persone reagiscono attivamente.